LE STREGHE GUARITRICI: 23 marzo incontro sulle Herbarie a cura di Silvia Pietrovanni
di Silvia Pietrovanni
“Dalla porpora al bianco, dal sangue alle ossa, dalle mani calde al freddo strumento,
si perderà il calore della cura.”
Herbarie, le chiamavano streghe
sotto questo nome c’erano anche le herbarie, donne sapienti che conoscevano l’uso di piante risanatrici, le ostetriche, le segnatrici, le aggiustaossa.
Nella condanna delle streghe va a confluire il risentimento della medicina dotta e maschile per quella popolare e femminile.
Su quali impostazioni teoriche è avvenuta l’estromissione e la marginalizzazione delle donne nel campo della cura, della malattia e che cosa ha comportato tutto questo?
Quando alla pluralità di pratiche e approcci che erano nelle mani di differenti operatori della salute (o di guaritori di mali specifici) si è sostituito il monopolio del physiscus prima e del dottore poi?
La caccia alle streghe curatrici si è dipanata parallelamente all’ingresso delle piante officinali dentro i conventi o dentro le università.
Della medicina che praticavano le herbarie si è carpito solo l’aspetto scientifico, legato al principio attivo della pianta, tutto il resto è stato “bollato” come superstizione o, nel peggiore dei casi, stregoneria.
Quali erano quelle “parti” della medicina della donne che la medicina ufficiale ha denigrato e non ha accettato?
Le donne condannate non erano solo erboriste ma guaritrici in senso ampio: praticavano la segnatura, alcune erano capaci di curare l’ammalato anche a distanza, attraverso un suo indumento, si tramandavano preghiere segrete (oggi li potremo chiamare mantra), caricavano i loro preparati con le invocazioni di santi specifici.
Una medicina di collegamento, dai contorni indefiniti che l’autrice ha definito “ermetica” collegandosi al dio Hermes/Mercurio e al suo caduceo.
Un incontro tra storia e mitologia per parlare dell’arte della cura declinata al femminile.
L’incontro si svolgerà sotto l’influsso della Luna piena di marzo.
La conferenza avrà intermezzi teatrali con estratti sia dallo spettacolo teatrale di “Herbarie: le chiamavano streghe” del progetto Anemofilia Teatro (www.anemofilia.it), sia del racconto “Herbarie: colpevoli di meraviglia” pubblicato dall’editore Fefè nel terzo volume di Streghe d’Italia e vincitore della terza edizione del premio “Streghe di Montecchio”.
Attività riservata ai soci dell’aps Nanay. Tessera associativa annuale: euro 5
Si raccomanda di prenotare scrivendo a spazionanay@gmail.com, tel. 331.8531222
Ingresso: libero, uscita a sottoscrizione volontaria
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